Sempre più spesso, soprattutto in ambito aziendale, le imprese concorrenti ricorrono allo spionaggio attraverso il posizionamento di cimici, microspie e microcamere ambientali. In questi casi, è utile ricorrere alla bonifica dalle microspie.
La bonifica dalle microspie per proteggere le informazioni riservate
Cimici e microspie permettono ai rivali di un’azienda di carpire informazioni riservate. Violano la privacy aziendale rubando nozioni e progetti, mandando a volte in rovina investimenti e ore di lavoro.
Al primo sospetto di una divulgazione non consentita di informazioni è bene rivolgersi immediatamente a un investigatore privato, che organizzerà la bonifica da microspie e cimici negli ambienti sospetti.
Bonifica da microspie: come funziona?
La bonifica ambientale prevede la rimozione di tutte le apparecchiature nascoste che consentono lo spionaggio aziendale. Tra queste rientrano microcamere, microspie e cimici ambientali. I nostri strumenti rilevano questi dispositivi intercettando le loro frequenze, in modo da eseguire l’eliminazione completa da ogni ufficio, magazzino o altro spazio all’interno dell’azienda.
Generalmente sono infatti nascoste all’interno di lampade, quadri, mobili, elettrodomestici e perfino nelle chiavette USB. Grazie alle dimensioni molto ridotte, sono impossibili da individuare se non tramite l’utilizzo di appositi strumenti utilizzati durante la bonifica dalle microspie.
Chi può effettuare la bonifica ambientale?
Per un servizio svolto correttamente è sempre bene rivolgersi ai professionisti del settore, come un’agenzia investigativa specializzata in bonifiche ambientali. Gli interventi di bonifica dalle microspie includono anche case private, uffici, furgoni, macchine e altri veicoli, con un controllo sia visivo che strumentale. Prima si effettua un sopralluogo nell’ambiente, quindi si procede con l’uso delle apparecchiature che rilevano i segnali mandati dai dispositivi elettronici nascosti.
Alla fine della bonifica effettuata dall’agenzia investigative Petrolà Investigazioni viene redatta una relazione che riassume l’esito dei sopralluoghi per poterlo presentare ai vertici aziendali o, eventualmente, in tribunale.