abuso dei permessi lavorativi

Siete il dirigente di un’azienda e avete dei dubbi sulla legittimità dell’utilizzo dei giorni di permesso da parte di un vostro caro dipendente? Vorreste indagare più a fondo personalmente ma non sapete quando è lecito avviare delle indagini e a chi rivolgervi?
Ecco qui una semplice guida passo per passo per comprendere i meccanismi del funzionamento della legge in questione. Come muoversi in un sistema intricato come quello investigativo senza danneggiare personalmente il dipendente che abusa dei permessi lavorativi?

1. Leggere in modo approfondito la legge 104/1992. La suddetta legge si occupa di tutelare i lavoratori che necessitano di speciali giorni o ore di permesso per assistere familiari disabili. La legge mette ben in evidenza chi tra i familiari ha il diritto di godere di questa particolare tutela e per quanto tempo.
Analizziamola insieme. La legge 104 permette ai lavoratori portatori di handicap (certificati) o al loro caregiver (chi deve accudirlo) di assentarsi dal lavoro per esigenze mediche. Il portatore di handicap ha diritto a 2 ore al giorno oppure 3 giorni al mese continuativi o frazionati. Il caregiver può invece richiedere fino a un massimo di 3 giorni al mese. Ma attenzione! Il dipendente non può usufruire di questi permessi lavorativi per qualsiasi persona disabile che gli stia a cuore, egli deve essere:

  • convivente o coniuge della persona
  • parente di secondo grado
  • parente di terzo grado qualora i genitori o il coniuge della persona abbiano più di 65 anni, siano invalidi o deceduti

2. Dopo aver delineato le linee generali della legge cerchiamo di capire più concretamente se il dipendente stia superando i limiti imposti dalla stessa.

Quando si abusa dei permessi lavorativi concessi?

  • Quando il lavoratore porta avanti delle attività estranee all’assistenza del familiare portatore di handicap. Non è lecito usufruire dei permessi come fossero giorni di ferie, ad esempio andando al cinema, in vacanza o anche semplicemente a fare acquisti
  • Quando il lavoratore si assenta dal lavoro per l’intera giornata solo per fornire assistenza all’ora del pranzo o per brevi momenti della giornata.
  • Quando il lavoratore usufruisce di un permesso per assistere una persona malata ma con una disabilità lieve o non certificata.

3. Se siamo certi che i nostri sospetti continuino ad essere fondati, è necessario avviare delle indagini, le quali devono, tuttavia, muoversi necessariamente nell’ambito della legalità. Lasciate quindi perdere la smaniante tentazione di pedinarlo di nascosto, perché non rischiate altro che una denuncia per stalking.


A questo punto viene quindi aperta una procedura di contestazione disciplinare. Se questa dimostra l’abuso dei permessi lavorativi, porta il dipendente incontro a gravi conseguenze: ammonimento scritto e, se il reato continua, licenziamento per giusta causa. Non dimentichiamo che in alcuni casi la persona rischia anche la reclusione per truffa ai danni dello Stato oppure il risarcimento economico dei danni aziendali.

L’importanza dell’investigatore privato

Le conseguenze come avrete notato sono molto gravi, per questo motivo è necessario essere certi che il dipendente stia effettivamente abusando dei permessi.
Qual è l’unico modo per poterlo dimostrare? Ricorrere ad un investigatore privato, o un’agenzia investigativa che possano svolgere delle indagini legali e accurate. Così si può verificare se effettivamente il dipendente stia beneficiando correttamente del permesso concesso o stia danneggiando il datore di lavoro e la collettività. Si tratta di un’indagine molto importante da un punto di vista sia economico che etico. Quindi è necessario rivolgersi ad un team di investigatori privati professionisti, così da essere sicuri che il lavoro svolto sia di qualità.


Detto questo, diamo avvio alle indagini!

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