Il furto aziendale è motivo di licenziamento per giusta causa
La fiducia è alla base del rapporto tra il lavoratore dipendente e il datore di lavoro. Non sempre, però, gli interessi dei due soggetti si muovono verso la stessa direzione. I datori di lavoro devono quindi essere pronti a difendersi da ogni tentativo di dolo o sabotaggio nei confronti della propria azienda. Tra questi, rientra il furto in azienda.
Uno degli scenari più frequenti che rompe questo rapporto di fiducia è il furto in azienda o frode aziendale. Questo si verifica quando un dipendente ruba dalla propria azienda oggetti o denaro.
Per furto di denaro non si intende soltanto l’appropriazione fisica di soldi contanti o sui conti correnti. Include infatti anche un uso volutamente errato e sproporzionato dei rimborsi spese, attribuendo all’azienda acquisti che non riguardano la propria attività lavorativa
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Cosa fare se si sospettano dei furti in azienda da parte dei propri dipendenti?
Un datore di lavoro che nota comportamenti illeciti sull’uso delle risorse aziendali da parte di un dipendente può procedere con il licenziamento per furto aziendale.
Il furto in azienda infatti è riconosciuto tra le cause di licenziamento, anche se l’azienda non ha subito un effettivo danno. Per esempio, un danno patrimoniale: basta la singola azione commessa del furto per avviare le pratiche di licenziamento per giusta causa.
Come licenziare un dipendente che ruba?
Per procedere con il licenziamento per giusta causa bisogna però avere delle prove concrete dei presunti furti. Procurarsi in maniera autonoma queste prove, tuttavia, potrebbe comportare un’invasione della privacy altrui. Per questo si consiglia sempre di chiedere a un’agenzia investigativa di trovare prove concrete per dare voce ai propri sospetti.
I furti in azienda possono essere anche rilevati dalle telecamere di sicurezza che, poste all’interno dell’azienda, registrano l’operato di tutti i dipendenti e collaboratori.
In caso di loro assenza, l’agenzia di investigazione Petrolà può intervenire con un’indagine investigativa. L’investigatore privato andrà così alla ricerca di comportamenti d’acquisto, ricevute fiscali, passaggi di denaro. Tutto ciò serve a provare l’atto illecito commesso dal collaboratore che si appropria di beni aziendali senza averne diritto.
A conclusione dell’indagine gli investigatori privati produrranno un report contenente foto, video e testimonianze ottenute attraverso indagini e pedinamenti, utilizzabili anche in sede giuridica.